Anche i ratti possono immaginare di trovarsi in luoghi che hanno già visitato. Per dimostrarlo i ricercatori dell’Howard Hughes medical institute hanno collegato un programma di realtà virtuale al cervello degli animali attraverso un’interfaccia che registra l’attività dell’ippocampo, una regione che svolge un ruolo importante nella memoria. Dopo aver addestrato i ratti a trovare determinate forme all’interno della realtà virtuale in cambio di una ricompensa, hanno decodificato i segnali elettrici dell’ippocampo in immagini visualizzate nella simulazione. Hanno così osservato che l’ippocampo si attivava anche quando i ratti erano indotti a pensare a un luogo specifico dello spazio virtuale. Con la sola immaginazione, scrive Science, gli animali erano in grado di spostare virtualmente se stessi o degli oggetti. Per capire se l’immaginazione dei ratti è simile a quella umana serviranno altri studi.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1537 di Internazionale, a pagina 121. Compra questo numero | Abbonati