L’isola di Socotra fa parte di un arcipelago situato nell’oceano Indiano, 350 chilometri a sud dello Yemen. Nonostante sia amministrata dal governo di Sanaa, non è stata coinvolta nella guerra civile scoppiata nel paese nel 2015. “Socotra è conosciuta dagli scienziati perché ospita piante rare ed è spesso considerata un gioiello sopravvissuto alla globalizzazione e al turismo di massa, ma è tutt’altro che incontaminata”, racconta la scrittrice italiana Eleonora Sacco, che dal 2021 documenta con foto e interviste i cambiamenti in corso sull’isola.

Negli ultimi anni, a causa della sua posizione strategica lungo un’importante rotta commerciale che collega l’Europa all’Asia attraverso il mar Rosso e il canale di Suez, è stata al centro degli interessi regionali. In particolare, quelli degli Emirati Arabi Uniti, al fianco dall’Arabia Saudita. Nel 2018 gli Emirati hanno inviato un contingente di truppe e veicoli armati per conquistare l’aeroporto e il porto di Socotra. “Dopo questa operazione, lo sviluppo dell’isola ha subìto una svolta. I buoni stipendi emiratini hanno attirato medici e insegnanti più qualificati, è stata aperta un’università e nuove scuole private”, spiega Sacco.

Anche i piccoli villaggi stanno vivendo grandi cambiamenti, grazie alla connessione internet e all’ampliamento della rete elettrica e fognaria. È stato istituito un volo diretto settimanale per Abu Dhabi con cui gli abitanti possono raggiungere la capitale degli Emirati e avere accesso a una migliore assistenza sanitaria. “Mentre i loro genitori ricevono cure gratuite, un numero crescente di giovani si arruola nell’esercito degli Emirati Arabi Uniti”, dice Sacco.

Con le sue foto la giornalista mostra in che modo la vita degli abitanti dell’isola si sta trasformando e come gli attuali aiuti umanitari siano in realtà un mezzo per ottenere più controllo sul territorio.

“Le tradizioni secolari della popolazione locale, il rapporto con la natura e la sua lingua, non scritta e parlata solo sull’isola, vengono sostituiti da uno stile di vita consumistico e poco sostenibile. Questa modernità è offerta in cambio di fedeltà politica, controllo delle infrastrutture e basi militari”, afferma Sacco. “L’isola fino a qualche anno fa era libera e poco conosciuta. Ora è un luogo in cui si sta scrivendo la nuova geopolitica commerciale”. ◆

Eleonora Sacco è una scrittrice e autrice di podcast italiana. Queste foto fanno parte del progetto The last island of the shipping route_, cominciato nel 2021 e ancora in corso._

Il Regno delle fragole, uno dei tre bar che offrono smoothies, frullati di frutta, a Hadibu, marzo 2023. Le fragole congelate vengono da Sanaa. Dal 2021, quando hanno aperto
i tre bar, sono stati avviati molti altri locali simili
Tre sorelle sulla spiaggia di Qalansiyah, la seconda più grande città di Socotra, novembre 2022
Alcuni uomini spingono la prima auto che ha raggiunto il remoto villaggio di Qabahan, febbraio 2022. Il paese si trova sulla spiaggia di sabbia bianca di Shoab, nella parte occidentale dell’isola. Prima che il veicolo arrivasse sulla spiaggia con la bassa marea, Qabahan poteva essere raggiunto solo in barca. La macchina è servita per trasportare i materiali per costruire un villaggio più grande, in una posizione più sicura
Una pianta di Adenium obesum socotranum, conosciuto come albero bottiglia o rosa del deserto, marzo 2023. Questi alberi crescono su terreni rocciosi
e possono sopravvivere a lunghi mesi di siccità
Un barbiere nella via principale di Hadibu, marzo 2023
Uno dei circa trenta carri armati T-34 donati dall’Unione Sovietica allo Yemen negli anni ottanta sorveglia il piccolo porto di Socotra, febbraio 2023
Abdullah al Hamed, sedici anni, è un pastore di cammelli
Hadibu, Socotra, novembre 2021.

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Questo articolo è uscito sul numero 1538 di Internazionale, a pagina 70. Compra questo numero | Abbonati