In Sudan il conflitto in corso da sette mesi tra le Forze di supporto rapido (Rsf) e l’esercito regolare è arrivato a minacciare gli stabilimenti petroliferi del paese. Negli ultimi giorni le Rsf hanno attaccato alcuni giacimenti del Darfur Orientale e del Kordofan Occidentale, ampliando la loro presenza nell’ovest del paese e causando gravi incendi, scrive il sito sudanese Ayin. Il 30 ottobre le Rsf avevano preso il controllo del campo petrolifero Al Balila, che è collegato all’importante raffineria Al Jaili, dove si producono benzina e gas per uso domestico. Il Sudan estrae circa 40mila barili di petrolio al giorno, in gran parte per il consumo interno, e ha un accordo con il Sud Sudan per esportare il greggio sudsudanese da Port Sudan. Secondo Ayin, l’avanzata delle Rsf sta minacciando la stabilità economica del paese e la collaborazione regionale. Il 19 novembre sono scoppiati degli scontri a sfondo etnico nella zona petrolifera di Abyei, contesa tra Sudan e Sud Sudan, con 32 morti.

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Questo articolo è uscito sul numero 1539 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati