Indulgenze

◆ Nell’ultimo editoriale di Giovanni De Mauro (Internazionale 1548) le parole del filosofo Kohei Saito riescono a farci capire come una certa lotta al cambiamento climatico sia l’ennesima operazione di marketing mascherata da necessità. La necessità ovviamente c’è, ma invece di ripensare al sistema che ci ha portato fin qui, tutti gli sforzi servono solo a rendere un po’ più verde il consumismo sfrenato. Passare da “effetto serra” a “cambiamento climatico” è stato il primo passo, perché nessuno vuole bollire in una serra da cui non si può uscire mentre il cambiamento è inevitabile e a volte perfino positivo.
Ivan Corsetti

Emissioni e agricoltura

◆ Da convinta ambientalista e figlia di agricoltore ho letto con dolore l’articolo di Stefano Feltri sulle manifestazioni dei trattori (Internazionale 1548). È vero che l’agricoltura e l’allevamento sono estremamente inquinanti e servono azioni urgenti per ridurre l’impatto ambientale del settore. Ma il prezzo di queste azioni non può e non deve essere pagato dagli agricoltori e dagli allevatori, che sono schiacciati da costi di produzione esorbitanti senza margini di profitto accettabili, da una filiera troppo lunga, da consumatori interessati per la maggior parte solo al prezzo del prodotto acquistato, da merci importate a bassissimo costo, e da catastrofi climatiche distruttive. Un’agricoltura integrata e un’agricoltura biologica (che, attenzione, non è vero che non sia inquinante) devono essere sostenute dall’alto in modo sostanziale.
Tiziana

di Elsa Morante

◆ Ho letto l’articolo (internazionale.it) di Giuseppe Rizzo con molto interesse. Mi è piaciuto tantissimo per la cura e l’attenzione rivolta alle descrizioni presenti nel libro e alla personalità della scrittrice. Mi ha colpito la volontà di Elsa Morante di rendere il romanzo accessibile a tutti, come pure i giudizi critici rivolti alla sua “ricerca ostinata di pianto”.
Orietta Alfei

Errata corrige

◆ Su Internazionale 1547, nella fotonotizia sull’Australia a pagina 29, la frase corretta è: “Anche se sono colpite dal dolore cronico più degli uomini, le donne hanno meno probabilità di ricevere cure”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1549 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati