Le polveri sottili sono associate allo sviluppo di forme di demenza grave e di alzheimer anche in assenza di fattori di rischio genetico. Lo conclude una ricerca pubblicata su Neurology che ha esaminato il tessuto cerebrale post mortem di 224 persone e le misurazioni del particolato fine (pm2,5) nelle loro case. Per stabilire se c’è una relazione di causa-effetto bisognerà esplorare i meccanismi biologici alla base di questa associazione.

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Questo articolo è uscito sul numero 1552 di Internazionale, a pagina 97. Compra questo numero | Abbonati