Rakib diventa l’assistente personale di un generale in pensione che si è presentato alle elezioni municipali. Mentre il padre è in prigione, il ragazzo deve dare prova di lealtà a quest’uomo perverso, che agisce secondo i codici del paternalismo e della violenza. Venendo da una famiglia di funzionari che hanno servito sotto la dittatura e cittadino di un regime in cui l’autoritarismo è sempre in agguato, l’indonesiano Makbul Mubarak mette in discussione l’idea di autorità in un film cupo e angosciante, che sarebbe stato più efficace se l’autore, invece d’indugiare sulla psicologia dei personaggi, avesse fornito una descrizione più ampia della situazione politica e sociale del paese.
Jacques Mandelbaum, Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1557 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati