◆ Il 2023 è stato un anno eccezionale. A partire da giugno ciascun mese è stato il più caldo rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. L’estensione del ghiaccio marino in Antartide è calata ai minimi storici. La temperatura di superficie degli oceani ha toccato i valori più alti mai registrati. Il mondo è stato colpito da inondazioni, ondate di calore, siccità e tempeste. “La preoccupazione è che il riscaldamento globale sia entrato in una nuova fase. Ma è davvero così?”, si chiede la rivista britannica New Scientist. I ricercatori hanno opinioni diverse. Sui fatti di base c’è accordo: il pianeta si sta riscaldando, soprattutto a causa dei gas serra immessi nell’atmosfera dalle attività umane. Questo processo continuerà finché non saranno azzerate le emissioni nette. Tuttavia, spiegare cosa sia successo nel 2023 non è facile. Uno dei motivi è che il cambiamento climatico viene studiato considerando periodi di tempo lunghi come i decenni e non i singoli anni. In realtà, i modelli climatici prevedono già un’accelerazione del riscaldamento del pianeta. Ma esistono altri fattori che potrebbero aver inciso sulle temperature del 2023. Uno di questi è El Niño, un fenomeno climatico ricorrente che provoca il riscaldamento del Pacifico. Altri fattori sono la diminuzione dell’inquinamento atmosferico, i cicli di attività solare, un’eruzione vulcanica e la variabilità naturale. Ma anche considerandoli nel loro insieme, conclude New Scientist, il caldo del 2023 rimane in parte inspiegabile.

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Questo articolo è uscito sul numero 1562 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati