La Meta ha annunciato nuovi strumenti per consentire ai genitori di controllare le attività dei figli sulle sue app. Per esempio, potranno sapere quanto tempo i bimbi passano su Messenger o se hanno bloccato qualcuno su Instagram. Le novità, per ora attive nel Regno Unito, in Canada e negli Stati Uniti, sono state criticate dalle associazioni che si occupano di tutela dei minori, che le hanno interpretate come uno scaricabarile sui genitori dei pericoli della rete: “La Meta ha la responsabilità di esaminare gli algoritmi. La sicurezza dei bambini online è una strada in salita anche per i genitori più presenti”, dice al Guardian Lisa Goldblatt Grace, che dirige una non profit contro il traffico di minori. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1519 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati