“Lo sconvolgente e disumano attacco del 7 ottobre 2023 compiuto da Hamas contro i civili israeliani ha provocato almeno 1.400 vittime e 240 ostaggi, di cui 33 bambini. Questo atto di terrore ha incoraggiato l’attacco israeliano, attualmente in corso, contro la Striscia di Gaza. Sottolineiamo la nostra condanna incondizionata di tutte le forme di violenza che colpiscono qualsiasi porzione della popolazione civile, a prescindere dalla sua etnia, nazionalità, razza o religione”.

Un gruppo di medici di diverse nazionalità ha scritto sulla rivista scientifica britannica The Lancet una lettera chiedendo che si metta fine alle uccisioni di civili nel conflitto tra Hamas e Israele. Sono medici norvegesi, italiani, greci, brasiliani, statunitensi, sudanesi, svedesi, filippini, britannici. “Sottoporre i cittadini di Gaza a punizioni collettive è una violazione del diritto internazionale umanitario ed è espressamente vietato dai trattati internazionali, compreso l’articolo 33 delle Convenzioni di Ginevra”. Attraverso questa lettera, continuano i medici, “imploriamo i nostri colleghi di tutto il mondo e la comunità medica internazionale di alzare la voce e condannare ogni tipo di violenza contro i civili. Chiediamo che sia riconosciuta la catastrofe umanitaria in corso e che ci sia la più ampia mobilitazione di protesta. Esortiamo il governo israeliano a cessare la punizione collettiva dei civili palestinesi a Gaza e ad aprire le frontiere alle organizzazioni umanitarie per fornire assistenza. Chiediamo inoltre ad Hamas di smettere di colpire la popolazione civile israeliana e di rilasciare incondizionatamente tutti gli ostaggi. Invitiamo i nostri colleghi a esercitare pressioni sui rispettivi governi affinché compiano ogni sforzo per evitare ulteriori aggressioni militari nei confronti di persone innocenti”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1538 di Internazionale, a pagina 9. Compra questo numero | Abbonati