“I miei genitori dicevano che l’America era un posto straordinario dove avremmo potuto vivere in una casa con un cane, fare quello che ci pareva e mangiare hamburger fino a scoppiare”. Così comincia il movimentato Motel Calivista, buongiorno! di Kelly Yang. L’autrice mette molto della sua esperienza in questo racconto. Anche lei, come la protagonista Mia Tiang, è arrivata con la famiglia dalla Cina quando era ancora una bambina e come lei ha vissuto in un motel. Il libro insegna a ragazze e ragazzi le gioie e i dolori di essere una famiglia migrante e quali ostacoli vanno superati per agguantare la felicità. Mia Tiang capisce da subito che gli Stati Uniti non sono quelli che si aspettano. Niente cane, tanti problemi, in compenso sugli hamburger i genitori avevano ragione. Al motel si pagano venti dollari a notte e s’incontrano personaggi bizzarri. Non sempre le camere sono tutte occupate, e quelle libere vengono sfruttate dai genitori di Mia Tiang per nascondere immigrati che non possono pagarsi una stanza. Bisogna stare attenti però, tutto deve essere fatto in gran segreto, perché se lo scopre il signor Yao, il cattivo proprietario del motel, sono guai seri. Un libro pieno di storie che vi terrà incollati sulla pagina.

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Questo articolo è uscito sul numero 1532 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati