The truth è stato il più importante podcast di storie inventate, quelle che un tempo si sarebbero chiamate radiodrammi. Era nato nel 2009, quando Jonathan Mitchell, autore radiofonico di New York, vinse un bando dell’American public media con un progetto di pod­cast a cadenza mensile i cui episodi dovevano essere basati su un elemento di finzione dato per vero. Il titolo del progetto nasceva da una citazione del filosofo Ralph Waldo Emerson: “Fiction reveals truth that reality obscures”, La finzione fa emergere la verità che la realtà nasconde. Nel 2011 l’episodio Moon graffiti, in cui Neil Armstrong e Buzz Aldrin sbagliano l’allunaggio, è stato il programma più ascoltato dell’anno, mentre That’s democracy, dove un professore esasperato prova a insegnare i valori della democrazia con una pistola puntata alla testa degli studenti, è diventato un cortometraggio. In questa intervista Jonathan Mitchell racconta i retroscena della creazione: il rapporto tra pagina scritta e improvvisazione; la creazione delle storie; l’idea di concepire il podcast come un brano musicale. Dopo più di cento episodi, The truth ha annunciato una pausa a tempo indeterminato: gli ascolti vanno bene, ma il mercato ha impoverito le inserzioni pubblicitarie e la produzione indipendente non è più sostenibile. Un pessimo segnale per noi ascoltatori. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1529 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati