Scienza

Risposta disuguale

La diffusione del vaiolo delle scimmie al di fuori dell’Africa ha innescato una risposta globale, anche se finora non ci sono state vittime. In realtà la malattia, scrive Nature, circola da più di cinquant’anni in Africa centrale e occidentale, con un tasso di mortalità del 10 per cento, ma le autorità sanitarie non si sono mai attivate. Ora alcuni stati stanno facendo scorte del vaccino per proteggere i contatti stretti delle persone infette e arginare i focolai. Ma le dosi disponibili sono insufficienti e a essere penalizzati potrebbero essere i paesi poveri, com’è già successo con il covid-19. L’Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto le iniquità e, per dare un segnale, ha cominciato a riportare in un unico bollettino i contagi in Africa subsahariana e nel resto del mondo, eliminando la definizione di paesi endemici. Inoltre, presto cambierà nome alla malattia per evitare facili associazioni con il continente africano.

Invecchiare senza fretta

Alcuni rettili, in particolare le tartarughe, sembrano invecchiare pochissimo. Harriet, per esempio, una tartaruga delle Galápagos, è morta in uno zoo australiano a un’età stimata di 175 anni. Jonathan, una tartaruga gigante delle Seychelles che vive sull’isola di Sant’Elena, ha circa 190 anni. Un gruppo di ricercatori ha analizzato i dati di tartarughe, coccodrilli, serpenti e altri rettili, vissuti in natura e negli zoo, scoprendo che in alcuni casi il tasso di mortalità sembra non aumentare con l’età. In altre parole, l’invecchiamento è quasi impercettibile e il rischio di morte è legato a infezioni, incidenti ed eventi simili. Dal punto di vista evolutivo l’invecchiamento è considerato inevitabile. Nella prima fase della vita tutti gli animali, compresi uccelli e mammiferi, dedicano le risorse disponibili alla crescita e, una volta raggiunta la maturità, alla riproduzione. Solo a quel punto il processo d’invecchiamento accelera. Le tartarughe sembrano smentire quest’idea, ma in realtà anche loro invecchiano, seppur lentamente. Gli esemplari che vivono in un ambiente protetto potrebbero avere una maggiore longevità. ◆

Troppi ostacoli per le donne

Nel mondo della ricerca le donne pubblicano studi e registrano brevetti meno degli uomini perché il loro contributo è sottovalutato. Lo dimostrano i dati relativi a circa cinquanta università statunitensi tra il 2013 e il 2016. Analizzando 39.426 pubblicazioni scientifiche e 7.675 brevetti presentati da 128.859 scienziati, scrive Nature, è emerso un “divario forte, indipendente dal campo di ricerca”. Le donne hanno il 13 per cento di probabilità in meno di pubblicare studi e il 59 per cento in meno di registrare brevetti. Il divario è più evidente nei primi anni di carriera.

Australopitechi più antichi

Jason Heaton, Ronald Clarke e il museo di storia naturale di Ditsong

I fossili di ominide della specie Australopithecus africanus trovati nelle grotte di Sterkfontein, in Sudafrica, sono più antichi di quanto si pensava. In base alle ultime analisi, effettuate con un metodo di datazione che usa gli atomi di alluminio e berillio, potrebbero risalire a circa 3,5 milioni di anni fa. L’ominide sarebbe quindi un contemporaneo dell’Australopithecus afarensis, vissuto in Africa orientale. Secondo Pnas, la scoperta potrebbe modificare l’albero evolutivo umano. Nella foto: crani di Australopithecus africanus

Aumenta l’uso di droghe

Secondo il World drug report delle Nazioni Unite, nel 2020 circa 284 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni hanno consumato sostanze stupefacenti, il 26 per cento in più rispetto al 2010. Gli oppioidi hanno causato il 69 per cento dei decessi legati all’abuso di sostanze. Quella più diffusa è la cannabis, con circa 209 milioni di utilizzatori. La sua legalizzazione in Nordamerica sembra averne fatto aumentare l’uso quotidiano, soprattutto tra i giovani adulti, con conseguenze negative per la salute.

Olivier Gros, Lawrence Berkeley national laboratory

Biologia In una foresta di mangrovie della Guadalupa, ai Caraibi, è stato individuato il batterio più grande del mondo, lungo due centimetri. Chiamato Thiomargarita magnifica (nella foto), è diviso all’interno da membrane e il dna, replicato più volte, è contenuto in organelli. Secondo Science, la struttura interna del batterio porterà a ripensare i limiti teorici delle dimensioni di questi organismi.

Coronavirus Secondo alcune stime, i vaccini hanno evitato circa venti milioni di morti per covid-19 nel primo anno della campagna di vaccinazione, che ha raggiunto il 56 per cento della popolazione mondiale con una dose e il 45 per cento con due. Il dato sarebbe stato migliore con una campagna più efficace nei paesi a basso reddito. I vaccini hanno comunque cambiato il corso della pandemia, scrive The Lancet Infectious Diseases.

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1467 - 1 luglio 2022
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