Europa

Il Ruanda è lontano

Richieste di asilo politico nel Regno Unito, migliaia (Fonte: gov.uk)

Il piano del primo ministro Rishi Sunak per trasferire in Ruanda i migranti entrati illegalmente nel Regno Unito – cardine di una nuova e più restrittiva politica migratoria – procede a rilento e tra mille ostacoli. Il 22 gennaio la camera dei lord ha votato per sospendere il trattato tra Londra e Kigali che è alla base del progetto di legge. Secondo la camera alta, prima di definire il paese africano “sicuro” per i migranti servono maggiori garanzie. Come ricorda il Guardian, il progetto di legge in esame in parlamento è una versione modificata del primo testo presentato e già bocciato dalla corte suprema.

Traffico sotto la Manica

Nel 2023 il traffico dell’Eurostar, il servizio ferroviario che collega il Regno Unito al continente europeo, è tornato ai livelli precedenti all’epidemia di covid-19, con un aumento del 22 per cento dei passeggeri, scrive il Guardian. I viaggi da Londra a Parigi sono cresciuti del 25 per cento mentre le rotte verso Bruxelles e Amsterdam sono aumentate di un terzo. Il numero totale di passeggeri ha raggiunto i 18,9 milioni.

Le grandi manovre

Mentre il conflitto in Ucraina si avvicina al compimento del secondo anno, in Europa la Nato sta organizzando la sua più grande esercitazione congiunta degli ultimi decenni. Dalla fine di gennaio novantamila uomini saranno impegnati a simulare una risposta militare a un attacco russo. Alle manovre, che dureranno fino a maggio, parteciperanno tutti i 31 paesi dell’alleanza più la Svezia, il cui ingresso nella Nato è stato approvato dal parlamento turco il 23 gennaio, dopo mesi di trattative. “Attaccare l’Ucraina è molto diverso dal fare la guerra alla Nato”, scrive l’ungherese Index. “Putin può anche immaginare di vendicarsi del ‘malvagio occidente’, ma farlo davvero presenta infiniti problemi. Il Cremlino può solo diffondere notizie false, alimentare intrighi e cavalcare i dissidi interni ai singoli paesi”. Tuttavia, aggiunge l’ucraino Gordonua, “più l’occidente si prepara a un conflitto, meno questo diventa probabile. La Russia non dichiarerà mai guerra a chi è pronto a farla”.

Trattori in rivolta

Maillé, Francia, 23 gennaio 2024 (Guillaume Souvant, Afp/Getty)

In Europa continuano le proteste degli agricoltori, le cui rivendicazioni variano da paese a paese: si va dalle richieste di tasse più basse e di maggiore regolarità nei pagamenti dei sussidi alle proteste contro i tagli alle agevolazioni per il settore e contro le importazioni sottocosto dall’Ucraina. Un comune denominatore, però, esiste: la categoria si sente particolarmente danneggiata dalle politiche volute da Bruxelles per la transizione verde. Negli ultimi giorni gli agricoltori hanno bloccato le strade di diverse località in Romania, hanno manifestato nel sud della Francia, sono scesi in piazza a Berlino, in Germania, e hanno organizzato mobilitazioni anche in Lituania. L’unica soluzione, scrive Euractiv, è il dialogo con le istituzioni europee, che sarebbe dovuto cominciare già da tempo. ◆

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1547 - 26 gennaio 2024
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