Africa e Medio Oriente

Dibattito sulla successione

In Uganda la nomina a comandante in capo dell’esercito di Muhoozi Kainerugaba, il figlio del presidente Yoweri Museveni, ha riacceso il dibattito sulla successione del leader di 79 anni, al potere dal 1986. Secondo alcuni osservatori, la promozione del generale potrebbe essere un segno che Museveni ha finalmente scelto il figlio maggiore come suo delfino. Ma, fa notare il settimanale The East African, c’è anche chi osserva che “il nuovo incarico comporterà per Kainerugaba molti più impegni e potrebbe tenerlo più lontano dai riflettori, distraendolo dalla politica e dal movimento Patriotic league of Uganda, che ha appena rilanciato e che potrebbe servire da veicolo per una sua candidatura alle presidenziali del 2026”. Kainerugaba, 49 anni, è noto in Uganda e all’estero per alcune esternazioni poco diplomatiche su X (ex Twitter), che avevano fatto arrabbiare il padre e indispettito i governi di alcuni paesi confinanti. Il sospetto è che Museveni continui a fare scelte ambigue per non svelare le sue carte. ◆

Il 2023 è stato l’anno più letale

Simone Boccaccio, SOPA Images/LightRocket/Getty

Negli ultimi dieci anni più di 63mila persone sono morte o sono state date per disperse lungo le rotte migratorie in tutto il mondo, si legge in un rapporto pubblicato il 26 marzo dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Solo nel 2023 hanno perso la vita più di 8.500 migranti, un record. Tra le rotte più pericolose c’è quella del Mediterraneo, con la maggior parte dei decessi documentati al largo della Libia. Il 25 marzo, davanti a Sfax, in Tunisia sono stati recuperati i corpi di cinque migranti. Nella foto, persone salvate dalla nave Geo Barents, nel Mediterraneo centrale, 16 marzo 2024.

Temperature anomale

Fadel Senna, Afp/Getty

Dopo lo Zambia, anche il Malawi ha dichiarato lo stato di calamità naturale per la grave siccità che ha colpito il paese. Il presidente Lazarus Chakwera ha lanciato un appello per mettere insieme più di 200 milioni di dollari di aiuti umanitari. I raccolti sono stati decimati anche nel vicino Zimbabwe. Tutta la regione soffre le conseguenze del fenomeno climatico del Niño, che in questa parte dell’Africa causa una notevole riduzione delle piogge. Le Monde Afrique fa notare che anche in Marocco, più a nord, l’inverno appena finito ha fatto registrare temperature molto più alte della media, con picchi di 40 gradi nel sud ( nella foto, nelle campagne vicino a Ouled Essi Masseoud, Marocco, 6 marzo 2024 ). Altri paesi, dalla Nigeria al Sud Sudan, hanno preso misure per proteggere la popolazione, invitando i lavoratori a non uscire nelle ore più calde oppure ordinando la chiusura delle scuole. Dopo un 2023 da record, l’Africa “ha registrato l’inizio d’anno più caldo di sempre. Come il Sudamerica e varie regioni dell’Europa e del Sudest asiatico, deve affrontare temperature anomale per la stagione”, osserva Álvaro Silva, dell’Organizzazione meteorologica mondiale in un rapporto citato dal quotidiano. “E le ondate di calore sono killer silenziosi”. La tendenza è destinata ad accentuarsi e gli africani che ne risentiranno di più sono quelli che vivono nelle città.

Gli ammessi e gli esclusi

Il 24 marzo il consiglio costituzionale ha accettato dieci candidature alle elezioni presidenziali del 6 maggio, ma ne ha respinte altrettante, tra cui quelle di due noti esponenti dell’opposizione ciadiana, Nassour Ibrahim Neguy Koursami e Rakhis Ahmat Saleh, esclusi per “irregolarità” nella presentazione dei documenti. Sono state autorizzate le candidature del presidente di transizione Mahamat Idriss Déby – che ha preso il potere nel 2021 dopo la morte del padre, che aveva governato il paese per trent’anni – e del primo ministro Succès Masra. Al Jazeera ricorda che le elezioni fanno parte di un processo di transizione dal regime militare, attualmente alla guida del paese, verso la democrazia.

Nigerian Army, Anadolu/Getty

Nigeria Il 24 marzo è stata annunciata la liberazione di 137 ostaggi ( nella foto, un gruppo di studenti ) che erano stati rapiti il 7 marzo in una scuola a Kuriga.

Angola Il 20 marzo è cominciato il primo di una serie di scioperi generali convocati da tre sindacati angolani. Chiedono l’aumento del salario minimo e di quello dei dipendenti pubblici.

Togo Il 25 marzo il parlamento ha approvato una riforma costituzionale che cancella il presidenzialismo. Il capo dello stato sarà eletto dall’assemblea legislativa, non direttamente dai cittadini, per un unico mandato di sei anni.

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1556 - 29 marzo 2024
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