18 giugno 2015 11:34
Migranti arrivano sulle coste dell’isola di Lesbo, in Grecia, il 18 giugno. (Louisa Gouliamaki, Afp)

Negli ultimi 15 anni, i paesi europei hanno speso circa 11,3 miliardi di euro per espellere i migranti irregolari e 1,6 miliardi per rafforzare i controlli alle frontiere. Sono i dati dell’inchiesta Migrants files, un database realizzato da un collettivo internazionale di venti cronisti, statistici ed esperti. Il loro studio The money trails mette insieme i dati dei 28 paesi dell’Unione europea, più Norvegia, Svizzera e Islanda.

Ogni espulsione costa in media quattromila euro. Metà del costo serve per coprire il trasporto. L’agenzia delle frontiere dell’Unione europea (Frontex) ha usato circa un miliardo di euro e i paesi del Mediterraneo almeno 70 milioni per acquistare imbarcazioni, visori notturni, droni e altri mezzi per cercare di controllare le frontiere. Dal 2011, i contribuenti italiani hanno pagato alle autorità libiche oltre 17 milioni di euro per l’acquisto di navi e di strumenti di visione nottura e per addestrare uomini. Gli spagnoli hanno speso 10 milioni di euro per la manutenzione delle cancellate attorno alle loro enclave in Nordafrica, Ceuta e Melilla.

Dal canto loro, i migranti hanno pagato oltre 15,7 miliardi di euro ai trafficanti per cercare di raggiungere l’Europa. Tra i soldi spesi dai paesi europei e quelli versati da chi vuole raggiungere il continente, sono stati usati 27 miliardi di euro in 15 anni.

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