29 giugno 2006 00:00

Loretta Napoleoni racconta che negli ultimi anni è nata una nuova classe di super-ricchi formata da attori, calciatori, manager: “Quello che sta facendo crescere la loro ricchezza non è il prezzo delle azioni che possiedono” ma l’aumento dei loro stipendi. Negli Stati Uniti il rapporto tra lo stipendio dei top manager e il salario medio è passato da 27 a uno nel 1973, a 300 a uno nel 2000. Questi super-ricchi stanno prendendo il controllo dell’economia del pianeta e hanno cominciato a sostituirsi alla politica e perfino alla società civile. Tanto che i benefattori del sud del mondo non sono più le ong, i volontari, i medici senza frontiere, le agenzie delle Nazioni Unite. Si chiamano Bill Gates, Warren Buffett, George Soros, e mettono a disposizione dei più poveri una parte delle loro immense fortune. Discutibile, per tanti aspetti. Ma sempre meglio di Vittorio Emanuele, che in Eritrea voleva mandare medicinali scadenti.

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