In una lettera a Francis Scott Fitzgerald, Hemingway descrisse la sua visione del paradiso. Vedeva un torrente pieno di trote dove solo lui poteva pescare. Immaginava di avere due case, una per la moglie e i figli e una per le sue nove amanti. Aveva una chiesa dove confessare i suoi peccati, e un posto in prima fila all’arena per assistere alle corride. A me sembra una versione piuttosto grossolana del paradiso, ma chi sono io per giudicare? Ti consiglio di ispirarti a Hemingway mentre sei alle prese con la tua fantasia di paradiso: terrestre, coraggiosa ed eccentrica. È un ottimo momento per essere pratici e ridimensionare i tuoi alti ideali e le tue sognanti speranze.