Sommario

Il velo che divide

DIBATTITO. È giusto vietare alle ragazze di portare il velo a scuola? I francesi discutono di laicità, razzismo e libertà individuali

523 (23/29 gennaio 2004)
523 (23/29 gennaio 2004)

Italieni

La bolla dorata del calcio italiano

Dopo anni di spese folli dettate da sconsiderati sogni di grandezza, le società di calcio annegano nei debiti. La sorte del Parma potrebbe toccare presto ad altri club

India

Il tacchino di George

Il Forum sociale mondiale non può diventare un teatro politico. Deve trovare obiettivi concreti, ottenere risultati concreti, infliggere danni concreti. Ecco il programma minimo di Arundhati Roy

Economia e lavoro

La triste ripresa americana

Asia e Pacifico

Difendere la convivenza

Africa e Medio Oriente

N’Djamena si libera dalla tutela francese

Europa

Una Commissione troppo rigida

Francia

Vi scrivo da Algeri

Forse è vero, la legge nasconde delle intenzioni razziste. E allora? Il velo resta un simbolo della sottomissione delle donne. E bisogna combatterlo

Benin

Benvenuti in Benin

Aiuti internazionali, cooperazione, microcredito, progetti di formazione. Per aiutare un paese in via di sviluppo ci sono tanti modi. Ma perché nessuno funziona? Un esempio africano

Scienza

Dottore, mi aiuti

L’ipocondria è una vera e propria malattia. In un’intervista a New Scientist, lo psichiatra Brian Fallon spiega che è possibile curarla

Cile

L’uomo di Santiago

Nel settembre del 1973, dopo il colpo di stato di Augusto Pinochet, uno sconosciuto viene fotografato nello stadio della capitale cilena. Diventata il simbolo della repressione, quella foto farà il giro del mondo

Opinioni

La rabbia dell’ambasciatore contro l’arte rivela una chiusura culturale e ideologica

Francia

Il velo che divide

La Francia sta per votare una legge che proibisce i simboli religiosi a scuola. Ma è giusto limitare le libertà personali in nome della laicità dello stato? Il dibattito è aperto

Americhe

Prima il commercio, poi la salute

Viaggi

Tra sale e terra

Un pezzo di storia polacca è scolpita nelle miniere di sale di Wieliczka, vicino a Cracovia. Nove piani sotterranei che arrivano fino a 300 metri di profondità. E che oggi accolgono turisti e gruppi rock

Opinioni

Se Bush chiede all’Onu di tornare in Iraq, deve darle un’autorità reale

Vedere per ricordare

Nel 1938 il generale tedesco Werner Von Fritsch disse: “L’esercito con la migliore capacità di ricognizione aerea vincerà la prossima guerra”. A pagina 8 e a pagina 9 ci sono due immagini che danno ragione a Von Fritsch. Si tratta di due foto che provengono da un archivio digitale che contiene cinque milioni di immagini aeree scattate dalla Raf, l’aviazione britannica, durante la seconda guerra mondiale e rese disponibili su internet il 19 gennaio dall’università di Keele (www. evidenceincamera.co.uk). Le foto erano state declassificate alcuni anni fa, ma solo adesso sono state digitalizzate e messe a disposizione di tutti. All’origine erano state scattate per fini cartografici o per ricerche militari, e oggi acquistano un altro senso: ricordare. Così mentre in Francia si discute di cosa fare con i luoghi simbolici della seconda guerra mondiale – se conservarli o costruire al loro posto abitazioni e centri commerciali – queste immagini restituiscono alla fotografia il ruolo di prova, di testimone inequivocabile di un fatto che è successo. Leggi

Scienza e tecnologia

Avanti a tutta forza

Opinioni

Le primarie del piccolo stato mostrano che la gara tra i democratici è aperta

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