Settant’anni fa, il 6 giugno 1944, le truppe alleate arrivarono sulle spiagge della Normandia, segnando così l’inizio della liberazione dell’Europa continentale dall’occupazione nazista durante la seconda guerra mondiale.

Il D-day – termine con cui in genere i soldati anglosassoni indicano il giorno in cui parte un’operazione militare, ma che è usato spesso per riferirsi a questo sbarco – fu la più grande invasione militare via mare della storia. Era stato programmato da oltre un anno e coinvolse più di 155mila soldati. Alla fine del 6 giugno 1944 in più di 10mila di loro furono uccisi, feriti o fatti prigionieri.

Mentre in diverse parti del mondo si celebra il settantesimo anniversario dello sbarco, le immagini attuali di quelle spiagge, diventate mete turistiche, contrastano molto con quelle scattate nei giorni dell’arrivo dei soldati, nel 1944.

Il fotografo della Reuters Chris Helgren ha raccolto una serie di foto d’archivio realizzate in Normandia al momento dell’invasione ed è tornato in quegli stessi luoghi per mostrarli come sono oggi.

A sinistra: il secondo battaglione rangers dell’esercito statunitense marcia verso l’imbarco da Weymouth, sulle coste britanniche, per arrivare a Pointe du Hoc, il 5 giugno 1944.

A destra: Weymouth, il 13 luglio 2013.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it