“È uno strano percorso quello di Abdelaziz Bouteflika, 84 anni, eroe dell’indipendenza, uno dei più giovani e migliori ministri degli esteri del mondo ai tempi in cui l’Algeria guidava il gruppo dei paesi non allineati, nonché il più longevo presidente algerino, rimasto per più di vent’anni al potere. Il 19 settembre gli sono stati riservati dei ‘funerali ridotti ai minimi termini’, senza lutto nazionale”, scrive il quotidiano indipendente El Watan. L’annuncio della morte è arrivato il 17 settembre, ma lui era già sparito dalla scena pubblica da tempo. El Watan, che non gli ha mai risparmiato critiche, denuncia la cattiveria di chi “è stato a lungo imboccato dalle sue mani ed è diventato miliardario grazie a lui”, ma oggi gli nega gli onori funebri. Vittima di un ictus nel 2013, Bouteflika non era più in grado di governare, ma nel 2014 era stato candidato a un quarto mandato, “prova che il sistema era così incentrato su di lui da non poter reggere senza”, scrive il quotidiano Liberté. Solo nel 2019, dopo una rivolta popolare che chiedeva un cambiamento politico radicale, Bouteflika era stato costretto alle dimissioni. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1428 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati