All’università di Dresda è stato costruito il prototipo di un chip molecolare a basso consumo di energia. è grande quanto un normale chip elettronico in silicio, ma per processare l’informazione sfrutta delle molecole specifiche (chinesine) che si muovono lungo una rete di filamenti proteici (microtubuli). Il biochip è di vetro ed è inciso in modo da codificare il calcolo che il computer deve risolvere. Potenzialmente è in grado di eseguire operazioni logiche complesse che richiedono tempo ed energia, come calcolare il percorso ottimale per un aereo che deve fare scalo in più città. Si stima che consumi diecimila volte meno energia del chip tradizionale, scrive Acs Nanoscience Au. Ma resta molta strada da fare per una sua applicazione pratica: “Se fossero computer elettronici, è come se fossimo ancora allo stadio dei primi transistor”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1468 di Internazionale, a pagina 97. Compra questo numero | Abbonati