Il 27 novembre il Likud, il partito di destra di Benjamin Netanyahu, vincitore alle elezioni del 1 novembre, ha raggiunto un accordo con il leader di un partito religioso ultranazionalista e omofobo. Avi Maoz, alla guida di Noam, che sostiene posizioni contrarie agli arabi e alle persone lgbt, sarà viceministro e dirigerà il dipartimento per “l’identità ebraica”. Due giorni prima Netanyahu aveva firmato un accordo anche con Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra Potere ebraico, che guiderà il ministero della pubblica sicurezza. Il 29 novembre il ministero della salute palestinese ha fatto sapere che tre persone sono state uccise dalle truppe israeliane in Cisgiordania: due fratelli, Jawad e Dhafer Abdulrahman Rimawi, di 22 e 21 anni, sono morti a Kafr Ein, vicino Ramallah, e un altro uomo è stato colpito alla testa a Beit Ummar, vicino a Hebron. Secondo l’Onu quest’anno più di 125 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania. Il Jerusalem Post denuncia anche l’aumento degli attacchi dei coloni ebrei contro i palestinesi: nel 2022 sono stati 838, con una crescita dell’88 per cento rispetto all’anno precedente. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1489 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati