Ci sono tanti motivi per cui un artista potrebbe decidere di pubblicare improvvisamente un nuovo album facendo poca promozione. Nel caso di Little Simz l’arrivo inaspettato di No thank you meno di otto settimane dopo la vittoria del Mercury prize per il suo lavoro precedente, Sometimes I might be introvert, sembra dovuto alla voglia di togliersi un peso. “Adesso devo parlare”, dice nel brano di apertura Angel. Quello di cui deve parlare ruota in gran parte attorno ai temi dell’industria musicale e della salute mentale. All’inizio del 2022 infatti Little Simz si è separata dal suo manager storico. Non è chiaro se molti dei testi di No thank you siano rivolti a lui, ma potrebbero esserlo. Ad aprile la rapper ha cancellato un tour negli Stati Uniti. Ha spiegato di averlo fatto per motivi finanziari, ma ha aggiunto: “Non sono in grado di sopportare questo stress mentale”. L’impatto di No thank you è rafforzato dal produttore Inflo, che aveva già lavorato sia a Something I might be introvert sia a Grey area del 2019. In questo disco Inflo ha portato l’approccio poco ortodosso del suo progetto Sault: la maggior parte dei brani si conclude con lunghe code strumentali, in cui Simz concede il centro della scena a eleganti arrangiamenti. Ora viene da chiedersi come proseguirà la carriera della rapper, che forse sentiva di aver cercato in modo troppo ossessivo il successo. Magari vuole adottare un approccio più simile a quello di Sault. Se questo significherà avere più album come No thank you, dovrebbe essere una buona notizia, e lei ne sembra consapevole.
Alexis Petridis, The Guardian

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Questo articolo è uscito sul numero 1491 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati