“La prossima onda blu”, titola la Wiener Zeitung dopo le elezioni del 29 gennaio in Austria inferiore. Nello stato più popoloso del paese il Partito della libertà (Fpö) si è piazzato al secondo posto con il 25 per cento, togliendo la maggioranza assoluta al Partito popolare austriaco (Övp). Il partito di estrema destra sembra essersi definitivamente lasciato alle spalle il cosiddetto Ibizagate, lo scandalo esploso nel 2019 con la pubblicazione di un video girato di nascosto in cui si vedevano i leader del partito accettare le offerte di corruzione di una finta ereditiera russa. La vicenda aveva provocato la caduta del governo di coalizione tra l’Övp e l’Fpö, che sembrava destinato a restare a lungo ai margini della politica austriaca, anche a causa delle polemiche suscitate dalla sua vicinanza agli ambienti neonazisti e dalle sue posizioni filorusse. Meno di quattro anni dopo, però, il nuovo leader Herbert Kickl è riuscito a portare il partito in testa alle intenzioni di voto per le elezioni del 2024, sfruttando la crescente impopolarità del governo di Karl Nehammer (Övp). ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1497 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati