Un rapporto del 26 gennaio dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) mostra che in Birmania, dopo il colpo di stato del febbraio 2021, è esplosa la coltivazione di oppio. Da quando la giunta militare è tornata al potere la superficie agricola destinata ai papaveri è cresciuta del 33 per cento, raggiungendo i 40mila ettari d’estensione, abbastanza da sostenere un raccolto di 790 tonnellate. L’aumento è in controtendenza rispetto al costante declino registrato dal 2014. Grazie all’oppio gli agricoltori hanno raddoppiato le entrate, scrive Al Jazeera. Ma il reddito in più non si è tradotto in un incremento del potere d’acquisto, a causa dell’inflazione galoppante e della svalutazione della moneta.

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Questo articolo è uscito sul numero 1497 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati