Il Fauve d’or per il miglior albo, il premio principale assegnato al festival di Angoulême, è andato a La couleur des choses (Çà et là 2022) dello svizzero Martin Panchaud. Si tratta di un’opera originale sul piano formale perché è stata realizzata grazie a software d’impaginazione e di cartografia (Google Maps, InDesign, Illustrator). Ma è un’opera che ha una sua forza anche dal punto di vista narrativo. I personaggi sono dei cerchi colorati, visti dall’alto, senza prospettiva. All’inizio può confondere, poi, anche grazie a una messa in scena vivace, ai dialoghi e alle peripezie del quattordicenne Simon – che ha vinto una cifra enorme alle corse, ma non può ritirare il premio senza la presenza dei genitori – aggancia il lettore per non lasciarlo più. Pubblicato a settembre del 2022, La couleur des choses ha avuto un buon successo in libreria, vendendo diciottomila copie. È il secondo albo pubblicato da Çà et là a vincere il Fauve d’or, dopo Ascolta, bellissima Márcia del brasiliano Marcello Quintanilha. Le Monde

Questo articolo è uscito sul numero 1497 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati