Il romanzo d’esordio di Lukas Rietzschel racconta la storia di Philipp e Tobias, due fratelli che crescono in un villaggio dell’Alta Lusazia, in Sassonia, ed entrano in contatto con una banda di neonazisti che disegna svastiche con lo spray e che ben presto indirizza la propria rabbia e la propria violenza contro una famiglia che ha adottato una bambina turca o contro i siriani nel tendone della festa. Una storia sull’adolescenza con feste popolari, problemi scolastici e genitori che litigano: ecco che cos’è Battere i pugni sul mondo. Rietzschel potrebbe aver avuto un impulso politico a scrivere proprio questo romanzo. Ma ha anche lavorato per trovare la forma letteraria più adatta. E in effetti quella scelta è coerente, perché le frasi brevi rispecchiano l’universo mentale di persone che non riescono a trovare le parole per esprimere i loro sentimenti. Quasi non ci sono subordinate, come se l’autore volesse lasciare tra le frasi uno spazio vuoto in cui le domande possano rimanere aperte. Ma Lukas Rietzschel, anche con il suo impegno politico, vuole trovare risposte alla genesi dell’estremismo di destra.
Felix Bayer, Der Spiegel

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1498 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati