Il 5 febbraio è entrato in vigore l’embargo dell’Unione europea sui prodotti petroliferi russi, tra cui il carburante diesel, che si aggiunge a quello sul greggio, scattato il 5 dicembre 2022, scrive Le Monde. Secondo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, le sanzioni sul petrolio e i suoi derivati costano alla Russia “circa 160 milioni di euro al giorno”. A gennaio il ministero delle finanze russo aveva confermato che le entrate del fondo sovrano, in cui confluiscono quelle del petrolio, erano scese di 38,1 miliardi di dollari nel giro di un mese. Il fondo, spiega il quotidiano francese, ha permesso finora al Cremlino di assorbire il deficit del bilancio pubblico.

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Questo articolo è uscito sul numero 1498 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati