La narrativa storica che illumina l’esperienza afroamericana vive una stagione di grazia. Romanzi come The prophets di Robert Jones Jr., I canti d’amore di Wood Place di Honorée Fanonne Jeffers (Guanda), Libertie di Kaitlyn Greenidge o The trees di Percival Everett sono degli esempi perfetti e la punta dell’iceberg di una nicchia incredibilmente vivace. The house of Eve, l’ultimo romanzo di Sadeqa Johnson, è un’esplorazione toccante e coinvolgente dell’essere donna e madre nera a metà del novecento. E anche se è meno straziante del suo libro precedente, Yellow wife, in cui raccontava la vicenda di una schiava che lotta per sopravvivere nella Virginia dell’ottocento, è comunque una storia molto forte. Al centro di The house of Eve ci sono due giovani, talentuose e ambiziose donne nere, che per seguire i loro sogni e le loro aspirazioni devono inoltrarsi in un campo minato. Intorno a loro un universo di personaggi femminili, non sempre incoraggianti e solidali.
The Washington Post

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Questo articolo è uscito sul numero 1498 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati