Nei suoi primi 250mila anni l’Homo sapiens divideva il pianeta con altre specie, che a un certo punto cominciarono a sparire. Lo studio dei fossili rivela che gli ultimi a resistere sono stati i neandertal, scomparsi più o meno 39mila anni fa. Il perché rimane un grande enigma. La spiegazione più diffusa è che i sapiens fossero più intelligenti degli altri. Ma secondo Jonathan Kennedy, autore di Pathogenesis, c’è un’altra spiegazione, e cioè che l’Homo sapiens avesse un sistema immunitario più forte. Provenendo dalla zona equatoriale, più ricca di specie animali, sarebbe stato esposto a una varietà maggiore di microbi e quindi più resistente alle malattie rispetto ai neandertal, esposti ai virus e batteri portati dall’Homo sapiens. Con questa premessa, Kennedy riscrive la storia dell’umanità, guardando da un angolo insolito fenomeni come la diffusione del cristianesimo o la conquista del nuovo mondo, dovuta non tanto alla supremazia militare degli europei, quanto alla loro maggiore dimestichezza con l’allevamento e l’addomesticamento degli animali. The Economist

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Questo articolo è uscito sul numero 1508 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati