I corridoi ecologici sono elementi del territorio che collegano gli habitat naturali separati dalle barriere create dagli esseri umani, come strade, edifici o campi coltivati. Facilitano le migrazioni stagionali e più in generale lo spostamento e lo scambio delle specie animali e vegetali. “Guardandoli dall’alto gli ecocorridoi sembrano delle vene che collegano l’Europa. Sono in qualche modo l’opposto delle autostrade, perché migliorano la mobilità della flora e della fauna”, spiega il fotografo Alex Kemman, che tra il 2020 e il 2022 ha realizzato la serie Green veins of Europe, viaggiando in moto dai Paesi Bassi all’Italia, passando per Germania, Belgio, Francia e Svizzera, lungo un potenziale corridoio ecologico internazionale, per ragionare sulla possibilità di creare questo tipo di collegamenti in Europa.

Nelle sue immagini documenta il modo in cui gli esseri umani e la natura convivono, a volte in maniera armoniosa e altre in aperto conflitto. “Gli esperti sostengono che gli ecocorridoi sono fondamentali per ridurre le emissioni di CO2, rafforzare la biodiversità e consentire agli animali e alle piante di adattarsi agli effetti della crisi climatica”, dice Kemman. “Spero che questo progetto spinga le persone a guardare in modo diverso quello che le circonda. Ci sono esempi di connessioni ecologiche ovunque”. ◆

Un ecodotto sull’A8, in Francia. Questo ponte sull’autostrada ha vari tipi di percorsi per i diversi animali. Ogni anno in Europa circa 29 milioni di mammiferi sono uccisi sulle strade. La Francia prevede di costruire 119 ecodotti entro la fine del 2023.
I cosiddetti denti di drago lungo la linea Sigfrido, la fortificazione costruita dai tedeschi durante la prima guerra mondiale, al confine tra Belgio e Germania. Poiché i blocchi di cemento sono difficili da rimuovere, i terreni non sono stati usati per l’agricoltura o altre attività. Piante e animali ne hanno così approfittato, soprattutto i gatti selvatici europei.
Il fiume Verzasca, in Svizzera. I fiumi sono ecocorridoi naturali, ma le dighe e altre attività umane possono ostacolarli. Anche le Alpi sono un percorso naturale usato da diverse specie per attraversare le montagne dalla Francia alla Slovenia. Al tempo stesso l’intensa attività umana, soprattutto legata al turismo, rende spesso difficile la convivenza.
Una recinzione elettrica in Abruzzo, Italia. Le recinzioni possono essere parte di un corridoio ecologico perché permettono di far convivere gli esseri umani e la fauna selvatica, come lupi e orsi.
Un passaggio per pesci lungo il fiume Drac, Grenoble, Francia. La struttura permette agli animali che migrano di risalire il fiume e fa parte di un progetto per restituire un flusso più naturale al corso d’acqua.
Sulle montagne del parco nazionale d’Abruzzo, in Italia. L’Abruzzo è una delle regioni chiave dell’Appennino, che forma un unico grande ecocorridoio naturale dall’Italia del nord a quella del sud.
Un tunnel faunistico sotto l’autostrada A12, nei Paesi Bassi, consente agli animali come i cervi di passare da una parte all’altra. Le pozze d’acqua permettono il passaggio anche di salamandre e di altri anfibi. Il tunnel si trova nel comune di Hilversum, in un’area nota come la capitale mondiale degli ecodotti.
Un ponte per pipistrelli, Néronde, Francia. Questi mammiferi seguono percorsi precisi e i ponti dovrebbero mitigare gli effetti della strada sul loro spostamento. Secondo alcune ricerche però non sono molto efficaci.

Alex Kemman è un fotografo olandese nato nel 1988. Il progetto è stato sostenuto dal programma Earth investigations del Journalism fund e da Message in a photo, Postcode loterij fonds voor journalisten e Fonds bijzondere journalistieke projecten.

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Questo articolo è uscito sul numero 1510 di Internazionale, a pagina 64. Compra questo numero | Abbonati