L’azienda farmaceutica Eli Lilly ha presentato i risultati preliminari dei test clinici sul farmaco donanemab contro l’alzheimer, a cui hanno partecipato più di 1.700 pazienti con i primi sintomi della malattia. Rispetto al placebo, scrive Science, il medicinale, somministrato per diciotto mesi, avrebbe rallentato del 35 per cento il declino cognitivo e funzionale. I risultati, però, non sono ancora stati sottoposti a revisione paritaria (peer review). Inoltre, ci sono stati alcuni effetti collaterali, anche gravi, tra cui microemorragie e rigonfiamenti temporanei in alcune aree del cervello. Tre pazienti sono morti durante la sperimentazione. Come il lecanemab, in fase di approvazione negli Stati Uniti, il donanemab è un anticorpo monoclonale che rimuove gli accumuli di betamiloide, una delle possibili cause della demenza. Non cura l’alzheimer, ma potrebbe rallentarlo se somministrato all’inizio della malattia.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1511 di Internazionale, a pagina 109. Compra questo numero | Abbonati