◆ Tra alcuni decenni il deserto di Thar, tra India e Pakistan, potrebbe scomparire. Il cambiamento climatico sta infatti alterando il regime monsonico, spingendo le piogge verso ovest. Di conseguenza, l’India occidentale diventa più verde e umida, mentre quella orientale più secca. Si potrebbe avere infine un ritorno delle condizioni che permisero lo sviluppo della civiltà dell’Indo, tra il quarto e il secondo millennio aC. La previsione deriva da uno studio pubblicato sulla rivista Earth’s Future. I ricercatori, che si sono basati su osservazioni e modelli climatici, stimano che le precipitazioni medie nella regione semiarida tra India e Pakistan potrebbero aumentare del 50-200 per cento entro la fine del secolo, facendo sparire il deserto. Secondo Science, il risultato contraddice l’idea che il cambiamento climatico renda sempre più umide le regioni umide e più aride quelle aride, mentre conferma la necessità di studiare gli effetti locali delle variazioni, soprattutto quando ricadono su aree popolose.

In Pakistan l’alluvione che nel 2022 ha colpito il bacino del fiume Indo ha provocato otto milioni di sfollati e quasi 15 miliardi di dollari di danni. Più di nove milioni di persone sono state spinte sotto la soglia di povertà. Si prevede che l’aumento di pioggia nella regione sarà distribuito in brevi episodi molto violenti. Ma se l’acqua fosse gestita in modo adeguato, potrebbe far aumentare la produzione agricola, compensando l’eventuale calo nell’India orientale.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1525 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati