Fondamentalmente La bella estate di Laura Luchetti, basato sul romanzo di Cesare Pavese, è incentrato sulla ricerca della libertà: da quello che il mondo si aspetta e dai limiti che noi stessi c’imponiamo. Il film è ambientato a Torino alla fine degli anni trenta, in pieno periodo fascista. Ma la politica rimane sullo sfondo, non interferisce con il viaggio della protagonista, Ginia (Yile Yara Vianello) che si è trasferita in città con il fratello Severino (Nicolas Maupas) in cerca di un futuro migliore. L’incontro fortuito con la modella Amelia (Deva Cassel) sconvolge la vita di Ginia. Se dopo un inizio promettente il film perde in termini di spirito e sensualità, guadagna in spessore grazie all’interpretazione di Vianello. Le fa buona compagnia Cassel, anche se a tenere tutto insieme è l’equazione tra Ginia e Severino.
Namrata Joshi, The New Indian Express

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Questo articolo è uscito sul numero 1526 di Internazionale, a pagina 76. Compra questo numero | Abbonati