Mandel Ngan, Afp/Getty

A Maui, nell’arcipelago delle Hawaii, ci sono ancora circa ottocento dispersi dopo i gravi incendi dell’8 e del 9 agosto. Le ricerche continuano, ma le probabilità di trovare persone ancora vive sono piuttosto basse, visto che i soccorritori hanno perlustrato circa il 90 per cento del territorio. Il Washington Post spiega che potrebbero volerci settimane o perfino mesi prima che gli abitanti dell’isola ricevano notizie ufficiali sui loro familiari dispersi. “Individuare e identificare correttamente i resti dopo un incendio di questa portata è un’impresa complessa. Nel 2018, nella California settentrionale, ci vollero mesi per riuscire a dare un nome ad alcune vittime dopo l’incendio Camp Fire, che causò almeno 85 morti”. Il 21 agosto il presidente Joe Biden (nella foto, con la moglie ), in visita a Maui, h a cercato di rassicurare gli abitanti affermando che saranno coinvolti nel processo di ricostruzione. “Saremo rispettosi dei luoghi sacri e delle tradizioni dei nativi e ricostruiremo in base alle esigenze e alle volontà degli abitanti di Maui”. Intanto il nord del Messico e il sud della California sono stati colpiti dalla tempesta tropicale Hilary, creando disagi per circa 42 milioni di persone. A Palm Springs, in California, sono caduti 5 centimetri di pioggia in sei ore, la metà delle precipitazioni che di solito si verificano in un anno, scrive il Los Angeles Times.

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Questo articolo è uscito sul numero 1526 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati