Il 18 settembre il primo ministro canadese Justin Trudeau ha accusato il governo indiano di essere responsabile della morte dell’attivista separatista sikh Singh Nijjar, cittadino canadese, ucciso a giugno a colpi di arma da fuoco da uomini con il volto coperto davanti a un tempio sikh nella British Columbia. Ottawa ha espulso il capo dei servizi segreti indiani in Canada. New Delhi ha definito assurda l’accusa e ha espulso un importante diplomatico canadese. Nijjar si batteva per uno stato sikh indipendente da ricavare dividendo lo stato indiano del Punjab e nel 2020 il governo indiano l’aveva indicato come terrorista.
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Questo articolo è uscito sul numero 1530 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati