Il 21 ottobre Nawaz Sharif, per tre volte primo ministro del Pakistan, è tornato nel paese dopo quattro anni di esilio volontario, scrive The News. Sharif ha una condanna pendente per corruzione e un residuo di pena detentiva da scontare, ma prima del suo ritorno l’alta corte di Islamabad gli ha concesso la libertà su cauzione, evitandogli l’arresto all’arrivo. “Siamo prontissimi per le elezioni”, ha detto Sharif, accolto da una folla di sostenitori. Probabilmente, scrive la Bbc, il suo ritorno è stato negoziato con i vertici militari, per i quali Sharif è stato per molti anni una spina nel fianco. Ora che il suo rivale, l’ex premier Imran Khan, una volta sostenuto dall’esercito, è caduto in disgrazia, Sharif si prepara a governare di nuovo. Ma la sua vittoria non è affatto scontata, innanzitutto perché in teoria la sentenza per corruzione l’ha bandito a vita dalla politica.

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Questo articolo è uscito sul numero 1535 di Internazionale, a pagina 39. Compra questo numero | Abbonati