New York, 6 novembre 2023 (Jabin Botsford, The Washington Post/Getty)

Il 6 novembre l’ex presidente Donald Trump ha testimoniato in un tribunale di New York nella causa civile per truffa in cui è imputato insieme ai figli e ad altri dirigenti dell’azienda di famiglia, la Trump Organization. Secondo la procuratrice Letitia James avrebbero manipolato la valutazione degli immobili della società per ingannare gli assicuratori e le autorità finanziarie, con l’obiettivo di ottenere tassi migliori sui prestiti bancari e sulle polizze.

“In questo modo l’azienda avrebbe guadagnato circa 250 milioni di dollari”, scrive il Wall Street Journal. Se condannato, Trump rischia di perdere il controllo di una parte del suo impero immobiliare e di non poter più svolgere attività imprenditoriali a New York. Nella sua deposizione l’ex presidente, che è candidato alle elezioni del 2024, ha detto che James è una “politica di basso livello” e ha definito il giudice del processo, Arthur Engoron, un “magistrato ostile”. Ha risposto alle domande in modo evasivo, sostenendo di essere vittima di una persecuzione politica, al punto che Engoron è dovuto intervenire per dirgli: “Risponda solo alle domande, nessun comizio per favore”. Nei prossimi mesi Trump dovrà affrontare anche quattro processi penali. Il suo consenso tra gli elettori repubblicani è in crescita. Inoltre, secondo un recente sondaggio del New York Times, è in vantaggio sul presidente Joe Biden in alcuni stati chiave. Intanto il 7 novembre si è votato per eleggere i governatori di due stati e per una serie di referendum. Il risultato più importante è arrivato dall’Ohio, dove gli elettori hanno deciso di inserire il diritto all’aborto nella costituzione statale. “A dimostrazione che tanti statunitensi, non solo di sinistra, sono preoccupati dagli attacchi dei repubblicani ai diritti riproduttivi delle donne”, scrive l’Atlantic. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1537 di Internazionale, a pagina 35. Compra questo numero | Abbonati