Il 13 gennaio le autorità ecuadoriane hanno annunciato di aver liberato circa duecento persone, tra agenti e impiegati penitenziari, presi in ostaggio nelle carceri dai gruppi della criminalità organizzata. Il 9 gennaio il presidente Daniel Noboa aveva dichiarato lo stato d’emergenza e aveva detto che è in corso un conflitto armato interno in seguito all’evasione del boss criminale Adolfo Macías, detto Fito, e allo scoppio della violenza in varie città. Secondo i dati del governo, finora esercito e polizia hanno arrestato 1.105 persone e ucciso cinque presunti terroristi. Noboa ha presentato una lista di ventidue gruppi terroristici attivi nel paese. Nelle operazioni sono morti anche due agenti. Secondo il sito indipendente Gk tra le vittime delle violenze ci sono anche cittadini colpiti da proiettili vaganti.

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Questo articolo è uscito sul numero 1546 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati