“Forse ci sarà un golpe”, “Cominciamo a temere che l’Ucraina ci invada, come fece un tempo Napoleone”, “Le cose peggioreranno, perché le sanzioni si fanno sentire”, “Dateci la pace e finiamola qui!”. Non sono dichiarazioni di politici dell’opposizione o giornalisti, ma frasi riprese da focus group condotti in quattro città russe nell’autunno 2023 dai ricercatori indipendenti di tre progetti: Chroniki, Laboratorija publičnoj sotsiologii ed ExtremeScan. “Abbiamo esaminato come si rapportano le persone alla guerra parlando con loro. Quelle informazioni sono poi state arricchite con nuovi dati raccolti a dicembre in diversi villaggi e città. I ricercatori hanno passato molto tempo nelle comunità locali per capire come le persone vivono il conflitto. La conclusione è che sono sempre di più i russi che vogliono la fine della guerra e sempre di meno quelli a favore di un’escalation”, spiega il sociologo Oleg Žuravlev. Le ragioni sono di ordine materiale: secondo quanto è stato osservato, la situazione economica del paese sta peggiorando e l’inflazione aumenta. Non si tratta di opinioni e cifre isolate. Secondo i sociologi di Chroniki, nell’ottobre 2023, per la prima volta, la percentuale dei russi che vogliono la fine della guerra anche senza il raggiungimento degli obiettivi prefissati (40 per cento) ha superato quella dei sostenitori del conflitto (33 per cento).

Tuttavia, per ora la stanchezza per la guerra gioca a favore del regime. Secondo una fonte che conosce bene i dati in possesso del Cremlino, l’80 per cento dei russi esclude la possibilità di partecipare a proteste e solo il 10 per cento pensa di poterlo fare. Il fatto che il presidente Putin e il primo ministro Michail Mišustin abbiano ancora un consenso molto ampio non significa però che la guerra non susciti malcontento tra i cittadini. “La condanna morale del conflitto, anche se netta, non si è ancora trasformata in una posizione politica contro la guerra”, spiega Žuravlev. ◆ ab

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Questo articolo è uscito sul numero 1554 di Internazionale, a pagina 40. Compra questo numero | Abbonati