Le elezioni presidenziali del 7 dicembre hanno segnato il ritorno al potere di John Dramani Mahama, già capo dello stato dal 2012 al 2017 e candidato del Congresso nazionale democratico (Ndc, all’opposizione). Con il 56,5 per cento dei voti, Mahama si è imposto sullo sfidante Mahamudu Bawumia, vicepresidente uscente, del Nuovo partito patriottico (Npp). Sui social media i commentatori come il giornalista investigativo ghaneano Manasseh Azure Awuni hanno parlato di un “bagno di sangue” per l’Npp, contro cui si è rivolta la rabbia di una popolazione provata da gravi difficoltà economiche. Il **Daily Graphic **sottolinea anche l’importanza dell’elezione della prima donna vicepresidente, Naana Jane Opoku-Agyemang, ex ministra dell’istruzione. Tuttavia, nota il quotidiano, in generale le candidate sono uscite sconfitte dal voto e non riusciranno a raggiungere la quota del 30 per cento dei rappresentanti in parlamento, come previsto da una recente legge ghaneana per favorire la presenza delle donne negli organi decisionali. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1593 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati