Da quando ha pubblicato La terapia (Einaudi) nel 2006, Sebastian Fitzek ha inanellato una lunga serie di best seller. Anche Das Kalendermädchen (La ragazza del calendario) in sei settimane ha scalato la classifica dei libri più venduti. Olivia è una psicologa specializzata in crimini violenti. La figlia adottiva ha bisogno urgente di un trapianto di midollo, ma i documenti dell’adozione scoraggiano dal cercare la madre biologica perché, si legge in una nota, “la donna rischia la vita”. Le uniche tracce conducono alla “ragazza del calendario”. Quella che sembra solo una diceria parla di una donna che, undici anni prima, aveva deciso d’isolarsi in una foresta della Franconia, per la stagione delle feste. Invece finì segregata da uno psicopatico che la costrinse a sfogliare un “calendario dell’avvento dell’orrore”. Che c’è di vero? E che c’entra con sua figlia? Un mistero del passato, un rompicapo che nasce da una leggenda urbana in una storia che getta una luce cupa sulla magia delle feste. I lettori tedeschi non chiedono di meglio.
Stuttgarter Zeitung
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1593 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati