Stefano Nocco gira in auto per Amsterdam portando cattive notizie. È la mattina di un giorno feriale e l’ufficiale giudiziario “consegna la posta”: va a trovare i debitori morosi e gli presenta i conti in sospeso. “Per loro è un brutto momento”, dice. “Ma è necessario”.

Le cose possono precipitare rapidamente. Un uomo che abita nella zona di Amsterdam-Oost ha preso due multe di fila, una perché non aveva la cintura di sicurezza allacciata e l’altra perché stava telefonando mentre guidava. Il totale, compresa la mora, ammonta a 1.750 euro circa. Un imprenditore che abita nella zona nord della città non ha restituito parte dei sussidi ricevuti durante la pandemia e ora Nocco gli presenta un conto di più di tremila euro. Per l’ufficiale giudiziario sono cose all’ordine del giorno.

Poi però gli cade l’occhio sulla prossima “vittima”: un uomo a cui stanno arrivando diverse multe perché ha rifiutato di stipulare un’assicurazione sanitaria. Per Nocco è un campanello d’allarme. “Ecco, è tipico di quelli che si definiscono indipendenti. Non vogliono avere niente a che fare con lo stato”. L’uomo non è in casa. Se sia davvero “indipendente” resta un’ipotesi.

Nocco ne incontra spesso: persone che dicono di essere “libere”, autonome dallo stato. Nei giardini trova dei cartelli che avvisano che si sta entrando nel terreno di un’ambasciata, quindi chi vive lì gode dell’immunità. A volte, gli abitanti mostrano dei passaporti diplomatici falsi.

Contro le istituzioni

Il numero di olandesi che si definiscono indipendenti (o sovrani) sta crescendo. Sono sicuramente diecimila, ma potrebbero essere molti di più. Spediscono lettere al fisco, al consiglio di stato, alla corte suprema, al re e al loro comune dicendo che vogliono “cancellarsi dall’anagrafe”.

Sono convinti che a loro non si applichino le leggi olandesi. Si rifiutano di continuare a pagare tasse e multe. Le bollette della luce e le fatture inviate dalle cooperative che gestiscono le case popolari non vengono nemmeno aperte. E i debiti si accumulano.

Buik & Van der Horst, lo studio per cui lavora Stefano Nocco, si sta riempiendo di pratiche su questi autoproclamati indipendenti, che considerano illegittime le cooperative che gestiscono le case popolari, non stipulano assicurazioni sanitarie e non pagano più il mutuo. Alcuni affermano che i mesi d’affitto pagati in passato erano una donazione e intendono recuperare quei soldi, per esempio non pagando più le tasse.

L’ufficiale giudiziario consegna sentenze e ingiunzioni di pagamento, ma arriva un momento in cui i debiti portano a uno sgombero

Nocco ormai non si stupisce più di niente. Gli indipendenti gli dicono che la costituzione non esiste e che la pubblica amministrazione è corrotta. Non di rado l’ufficiale giudiziario viene filmato mentre consegna una lettera: “È come se recitassero una commedia. Hanno imparato a memoria una serie di testi giuridici e li ripetono a vanvera. La loro potrebbe sembrare una posizione interessante, invece non ha nessun senso. Una cosa che mi colpisce sempre è che questa gente si prepara molto bene per affrontarmi”.

Gli ufficiali giudiziari seguono dei corsi su come gestire situazioni simili. Non è un fenomeno nuovo, spiega Nocco, ma dopo la crisi scatenata dal covid-19 sta assumendo dimensioni notevoli. Durante la pandemia queste persone criticavano le misure restrittive come la chiusura delle scuole e l’introduzione del green pass, e da allora hanno voltato le spalle in modo radicale alle autorità. “All’inizio il loro modo di pensare ci incuriosiva. Ora è solo una scocciatura. Soprattutto perché sappiamo che poi finiscono nei guai”.

Le lettere che riceve Nocco danno un’idea piuttosto chiara della mentalità di queste persone. Gli scrivono cose del tipo: “I Paesi Bassi come nazione non esistono. Dopotutto il 13 maggio 1940 la regina scappò abbandonando il paese [l’esercito tedesco invase i Paesi Bassi il 10 maggio 1940 e, a differenza di quanto successe in Danimarca e in Belgio, dove i sovrani rimasero nei loro paesi occupati dai nazisti, la regina Guglielmina andò in esilio a Londra insieme al governo]. L’ha confermato anche la regina Maxima in un discorso del 2007: l’identità ‘olandese’ non esiste, ‘l’olandese’ non esiste”. Oppure: “Io non ho firmato nessun contratto né con lei né con la sua organizzazione. La coercizione che esercitate non sarà priva di conseguenze”. E ancora: “Lei sta imponendo con la forza una cattiva amministrazione, e ci sono già state sentenze dei giudici a riguardo. A causa delle sue ripetute e illecite pressioni, che sono un fatto dimostrato, lei va considerato uno stalker”.

Nocco racconta che, ultimamente, gli indipendenti vogliono vedere una prova della sua iscrizione alla camera di commercio. “È il nuovo mantra di queste persone, dal momento che io agisco a nome dello stato. Perché vogliono vedere il mio tesserino? Per me è un mistero. Continuano a inventarsi nuovi motivi per respingere gli ufficiali giudiziari”. Il fatto che un gruppo crescente di olandesi stia considerando una vita indipendente non è privo di conseguenze. I servizi segreti (Aivd) hanno già messo in guardia più volte dall’estremismo contro le istituzioni. Queste persone sono convinte che ci sia “un’élite malintenzionata che occupa posti di rilievo nel governo, nella magistratura, nei giornali e nelle emittenti televisive, nei centri di ricerca scientifica, nelle grandi aziende e nella polizia, e che vuole controllare il mondo”. Si rifugiano in società parallele perché hanno perso ogni fiducia nelle istituzioni.

Rischio estremismo

I servizi segreti hanno segnalato che una parte di questi indipendenti non disdegna la violenza. All’inizio del novembre 2023, per esempio, la polizia ha arrestato un uomo della cittadina di Gorinchem che aveva minacciato il sindaco. Il sospettato si è autodefinito un “individuo indipendente” e pare che abbia gridato alla polizia: “Ora arrivano le pallottole”. L’estate scorsa aveva detto al sindaco: “È giunta l’ora” e “Ti ammazzo”.

Sempre nel 2023, in un rapporto sulle minacce allo stato di diritto, l’Aivd ha scritto: “Si tratta di una narrazione complessa che considera le leggi applicabili solo se la persona in questione è d’accordo. I cittadini sovrani, insomma, non credono più nell’autorità esterna e affermano di essere gli unici responsabili della propria vita”.

Dichiarare la nascita di un bambino allo stato civile, per esempio, per gli indipendenti non va assolutamente fatto. L’ha scoperto Thierry Baudet, il leader del partito di estrema destra Forum voor democratie, quando, un anno fa, voleva registrare suo figlio al municipio. Alcuni sostenitori del suo partito l’hanno rimproverato, dicendo che così suo figlio sarebbe diventato proprietà dello stato e che lui avrebbe contribuito a tenere in piedi “quel sistema marcio”.

Il modo di agire degli indipendenti è fonte di gravi preoccupazioni per le autorità. Il 31 ottobre il coordinatore nazionale antiterrorismo ha indetto una riunione a Utrecht per raccogliere informazioni. C’erano rappresentanti del fisco, della procura, di alcuni comuni, di un’associazione impegnata contro i maltrattamenti sui minori. C’era anche Nocco in rappresentanza degli ufficiali giudiziari.

In un modo o nell’altro, tutte queste istituzioni entrano in contatto con gli indipendenti. Un rappresentante di re Willem-Alexander ha raccontato che il suo ufficio riceve circa ottanta lettere all’anno. Un numero contenuto rispetto alle migliaia recapitate agli uffici del fisco, del consiglio di stato e della corte suprema. Insieme alle lettere, gli indipendenti inviano anche i fogli con le multe e le tasse non pagate. Un portavoce ha spiegato che la posta viene rimandata al mittente, con la comunicazione che “il governo non può fare niente per loro”. E che “non è quella la soluzione al loro problema”.

Durante la pandemia criticavano la chiusura delle scuole e il green pass, e da allora hanno voltato le spalle alle autorità

Perché è evidente che gli indipendenti hanno un problema. “Puoi anche volerti liberare dalle autorità, ma le autorità non si libereranno di te”, dice l’ufficiale giudiziario Nocco. Prima o poi lui (o uno dei suoi colleghi) busserà alla loro porta. “Il fulcro del nostro lavoro è cercare una soluzione per i debiti accumulati. Lo facciamo andando a casa della gente e parlandoci, è il metodo più efficace. Però gli indipendenti non sono facilmente raggiungibili e questo causa molti problemi, perché non riusciamo neanche a informarli dei diritti che hanno in quanto cittadini. Più il procedimento va avanti, più aumentano i debiti e più è difficile tirarsene fuori. Inoltre dobbiamo difendere con fermezza lo stato costituzionale. Quello che fanno gli indipendenti è inaccettabile”.

Autonomia in vendita

Nocco sa per esperienza quanto in fretta e fino a che punto si può sprofondare nei debiti. Eppure l’eventualità di affondare non scoraggia gli indipendenti. Acquistano su internet tutti i materiali e i moduli necessari per tenere a distanza i funzionari pubblici o almeno per provarci. Online, il cartello che segnala un’ambasciata costa 59,95 euro. E si può comprare anche un “accordo di garanzia” a 69,95 euro. Secondo il venditore, è un “contratto tra te e te, in quanto essere umano”, e dovrebbe proteggerti dai creditori. Sono in vendita anche dei kit fai da te per rendere i bambini indipendenti (19 euro). Gli adulti pagano 59 euro.

Insomma, per alcuni questo mondo è anche redditizio. Su internet si trovano vari siti dove comprare dei moduli standard. Ci sono anche “consulenti legali” a cui chiedere aiuto. Come Youri Plate, un autoproclamato giurista, che dalla località di Schinveld, nel Limburgo, assiste altri indipendenti. Durante la pandemia, con il suo gruppo di attivisti Democrazia del popolo, è stato una delle forze trainanti delle proteste. Alla fine del 2021, Plate è stato condannato al carcere con la condizionale perché aveva incitato ad “andare a fare shopping in massa senza mascherina”. Ora, insieme ad altri che la pensano come lui, vuole “fare fronte comune contro lo stato dei Paesi Bassi”.

Plate aiuta le persone a scrivere lettere al fisco e agli ufficiali giudiziari in cui spiega perché determinati conti non vanno pagati. Secondo lui la costituzione non esiste, i funzionari del fisco sono incompetenti e addirittura corrotti. La conseguenza è che gli uffici sono sommersi dalla posta proveniente dall’ufficio di Plate.

Il fisco non ne può più e l’estate scorsa ha avviato un procedimento contro Plate. A novembre il tribunale di Maastricht ha emesso la sua sentenza: Plate deve smettere di fornire consigli “palesemente errati” a terzi; non può più accusare i dipendenti del fisco di commettere frodi e reati né dire che la costituzione non è valida e che le tasse sono deducibili come donazioni.

Il giudice ha inoltre imposto a Plate di inserire sul sito del suo ufficio una rettifica sulle assurdità che vende. Se non lo farà dovrà pagare una sanzione di mille euro al giorno. L’uomo l’ha fatto, a malincuore. Però ha postato anche un video sulla sua pagina Facebook in cui annunciava che non avrebbe interrotto il suo lavoro. “Mi considerano un giurista fasullo, il che vuol dire che sto andando bene”. Per la procura e per il fisco la sentenza è solo una piccola vittoria, nella consapevolezza che una “vita indipendente” continua a esercitare attrazione sulle persone vulnerabili.

Questa è la preoccupazione di Stefano Nocco, l’ufficiale giudiziario. Oggi sta consegnando documenti come sentenze e ingiunzioni di pagamento, ma arriva un momento in cui i debiti in sospeso portano a uno sgombero. A Nocco è capitato di dover sfrattare un autoproclamato indipendente, dopo mesi e mesi in cui non aveva pagato l’affitto. “Non è stata una bella esperienza” racconta. “C’erano anche dei bambini. Avevano mobilitato vari sostenitori, hanno filmato tutto. Sembrava di essere in uno spettacolo teatrale. È una follia. Queste persone scelgono di vivere in un’illusione per fuggire dai debiti, ma la realtà non cambia. Io voglio continuare a provare a farglielo capire”.

Nocco ha l’impressione che gli indipendenti non abbiano capito davvero il messaggio, e non vede neanche una soluzione facile al problema. “Non ci resta che sperare che il gruppo si restringa da solo. Che vita è trovarsi di continuo gli ufficiali giudiziari sulla porta di casa?”. ◆ oa

Da sapere
Ancora senza governo

◆ Il Partito per la Libertà (Pvv) guidato da Geert Wilders si è imposto alle elezioni politiche del 22 novembre 2023 nei Paesi Bassi. Una simile affermazione dell’estrema destra non ha precedenti nella storia del paese, che dal dopoguerra è stato governato da partiti moderati. Con 37 seggi ottenuti alla camera bassa, venti in più rispetto alle precedenti elezioni, il Pvv è in netto vantaggio sul Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd) del primo ministro uscente, Mark Rutte, che ha ottenuto solo 24 seggi. Non è detto, tuttavia, che Wilders diventi primo ministro, perché è lontano dalla maggioranza assoluta (76 seggi). Wilders sta cercando di costruire una coalizione con il Vvd, il Nuovo contratto sociale di Pieter Omtzigt e il Movimento civico-contadino (Bbb). Sono in corso negoziati lunghi e difficili, che gli esperti prevedono dureranno ancora vari mesi. La questione è se questi partiti accetteranno di governare con Wilders, che ora si presenta come molto più moderato e ha accantonato le sue proposte più estreme, per esempio l’uscita dei Paesi Bassi dall’Unione europea o la messa al bando del Corano. Wilders si atterrà a questa linea più moderata se andrà al potere? È questa la domanda che oggi divide gli olandesi. Nel frattempo, il leader populista continua a salire nei sondaggi: gli ultimi danno al suo partito il 29 per cento dei voti. Les Echos, Francia


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Questo articolo è uscito sul numero 1545 di Internazionale, a pagina 74. Compra questo numero | Abbonati