I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.
A volte non so come cominciare una recensione. Non mi piacciono gli schemi e provo sempre a trovare un punto d’ingresso diverso. Ma con Erba verde è il nostro letto da dove comincio? Con l’uomo-mito Hasso Lyrer? Con l’imponente villa Drys? Oppure con il giovane Jonas? Tutti sarebbero validi punti di partenza per parlare di un romanzo insolito, fuori norma. Perché raccontare due storie (per non parlare di tre o quattro) in un singolo romanzo è un’impresa complicata in cui i fallimenti sono più dei successi. Marina Milani ci è riuscita. Erba verde è il nostro letto è sia la storia di Hasso Lyrer e di varie generazioni di una famiglia svizzera a Bergamo durante un secolo e mezzo di enormi cambiamenti, sia di un giovane ragazzo che attraverso la storia della sua famiglia fa dei timidi passi verso un’identità propria in un mondo dove non è facile navigare. Nonostante il materiale sia enorme, scorre tutto in modo naturalissimo, senza un singolo passaggio superfluo e senza far mancare nulla alla lettura. Quindi anche se non sapevo dove cominciare questa recensione penso di sapere dove finire: quello di Milani è un bellissimo romanzo, una gioia per chiunque lo legga. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1599 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati