Ashley è una ragazza felice. Ha la casa giusta, gli amici e i vestiti giusti, e vive nella città, per lei, più giusta del mondo: Los Angeles. Piena di bei negozi, casette a schiera e tanto sole. A volte nella città ci sono incendi e catastrofi. Poco male. Anche perché Los Angeles sa farsi perdonare con i suoi divertimenti e le spiagge, dove Ashley passa le giornate estive. Le piace sentire le onde sulla pelle e la salsedine penetrare nei suoi ricci. È una perfetta adolescente in un imperfetto, perfettissimo mondo. È felice, ma poi vede un video. E niente è più lo stesso. Nel video dei poliziotti bianchi picchiano a sangue un uomo nero. Quell’uomo è Rodney King, vittima dell’odio razziale che scatena sul suo corpo le contraddizioni degli Stati Uniti. L’anno è il 1992 e a Los Angeles scoppia la rabbia per i soprusi quotidiani che i neri devono subire da una società suprematista. Si scatena la rivolta. E questo inevitabilmente travolge anche Ashley e la sua famiglia. Scoprirà a sue spese cosa significa la parola razzismo e che l’integrazione che hanno vissuto è solo un’illusione. Un libro forte, un documento storico, che va alle radici della rabbia nera, e che traccia una linea che dagli anni novanta arriva al brutale assassinio di George Floyd nel 2020.
Igiaba Scego

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Questo articolo è uscito sul numero 1459 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati