Proprio come quando in un’amicizia platonica ci si rende conto che l’anima gemella è sempre stata al nostro fianco, Hollywood si è accorta di quanto sia forte il desiderio di nuove commedie romantiche. Negli ultimi dieci anni eravamo fortunati se usciva una commedia romantica di alto livello all’anno. A gennaio del 2023 ce ne sono tre tra cui scegliere. Su Netflix c’è You people, scritta da Jonah Hill, in cui un giovane ebreo (Hill) si lega sentimentalmente a una ragazza musulmana nera (Lauren London). Su Prime Video c’è Un matrimonio esplosivo, commedia d’azione in cui le nozze su un’isola tropicale tra Jennifer Lopez e Josh Duhamel sono interrotte da un assalto di pirati. È uscito anche Ti presento i suoceri, in cui Emma Roberts e Luke Bracey si affidano ai rispettivi genitori per decidere se sia davvero il caso di sposarsi.

Da trenta a cinquanta

E non è tutto. A febbraio, in Da me o da te, l’amicizia di Reese Witherspoon e Ashton Kutcher potrebbe trasformarsi in qualcosa di più, mentre la Working Title propone What’s love got to do with it?, scritto da Jemima Khan e diretto da Shekhar Kapur, con Lily James e Shazad Latif. Se pensiamo che nel 2022 erano usciti Ticket to paradise, Marry me e The lost city, la situazione comincia a ricordare la fine degli anni novanta, quando le commedie romantiche non mancavano mai.

L’attuale ondata di rom-com con grandi nomi non è però uguale a quella precedente. O, per essere più precisi, è quasi identica a quella precedente, in quanto gli attori che recitavano nei vecchi film sono presenti anche nei nuovi. Un elemento importante del loro richiamo è che non dobbiamo sforzarci di familiarizzare con volti nuovi. Al contrario, possiamo riconoscere visi familiari, anche se stanno diventando pieni di rughe.

I protagonisti di Ticket to paradise sono George Clooney e Julia Roberts, che hanno 61 e 55 anni. Le star di Un matrimonio esplosivo, Lopez e Duhamel, hanno 53 e cinquant’anni. In Marry me, Lopez ha recitato con Owen Wilson, che ne ha 54. The lost city ha messo insieme Sandra Bullock, 58 anni, e Channing Tatum, appena 42. E i Witherspoon e Kutcher di Da me o da te hanno 46 e 44 anni.

In passato ci sono state molte commedie romantiche su persone anziane, ma i film di Richard Curtis e Judd Apatow tendevano a essere popolati da giovani professionisti metropolitani, o aspiranti tali, che condividevano appartamenti, frequentavano bar e si chiedevano quando sarebbero stati abbastanza maturi da sistemarsi. La sola prospettiva di compiere quarant’anni era sufficiente a far singhiozzare Sally in Harry ti presento Sally, anche se, come faceva notare Harry, a quell’appuntamento mancavano ancora otto anni. In 40 anni vergine l’età del personaggio di Steve Carell era talmente clamorosa da finire nel titolo del film.

Un matrimonio esplosivo (Amazon prime)

I tempi sono cambiati. Le ultime commedie romantiche fanno pensare all’avvento del geriaction movie, “film d’azione geriatrici”. I mercenari, Taken, Red e Die hard. Un buon giorno per morire dimostravano che le star sessantenni erano toste come ai tempi d’oro.

Quei film ci hanno ricordato la nostra giovinezza e ci hanno assicurato che non eravamo ancora troppo in là con gli anni. Era solo questione di tempo prima che la stessa nostalgia fosse applicata alle commedie romantiche? O sarebbe meglio dire “commedie reumatiche”? Mentre il mondo passa da una crisi apocalittica all’altra e i servizi di streaming ci sfiancano con serie infinite di contenuti, è confortante vedere alcune star ancora in forma fare ciò che sanno fare meglio. Nonostante il rischio che, quando lui s’inginocchia per chiedere la mano a lei, potrebbe aver bisogno d’aiuto per rialzarsi.

Certo la produzione attuale di commedie romantiche non si esaurisce qui. Le stelle di What’s love got to do with it? e Ti presento i suoceri (tra cui la nipote di Julia Roberts, Emma) sono poco più che trentenni, mentre Hill e London in You people hanno meno di quarant’anni. Questo non dimostra forse che i Romeo e Giulietta cinematografici sono giovani come non lo sono mai stati? La risposta è no. Anche quando sono i trentenni ad andare all’altare, è la generazione precedente a ricevere tutte le attenzioni.

La spinta che anima You people è l’attrito dei due promessi sposi con i genitori ebrei del personaggio di Hill, interpre­tati da David Duchovny (62 anni) e Julia Louis-Dreyfus (62), e con quelli musulmani della sua fidanzata, interpretati da Eddie Murphy (61) e Nia Long (52). La premessa di Ti presento i suoceri è che i genitori dei protagonisti hanno relazioni sentimentali nascoste, e così Diane Keaton (77), Susan Sarandon (76), Richard Gere (73) e William H. Macy (72) finiscono per rubare la scena ai figli.

Genitori onnipresenti

In Un matrimonio esplosivo le battute migliori arrivano da Jennifer Coolidge (61), che interpreta la madre del personaggio di Duhamel, anche se in realtà ha solo undici anni più di lui. Il personaggio di Latif è circondato dalla sua famiglia in quasi tutte le inquadrature del trailer di What’s love got to do with it? E lo scorso autunno l’anima di Ticket to paradise non erano i due giovani che si sposavano a Bali, ma il padre e la madre della sposa, divorziati da tempo. Ricorderete che le commedie sentimentali di Curtis e Apatow ruotavano intorno a gruppi di amici e qualche familiare, meglio se fratelli o sorelle. I fastidiosi genitori di Bridget Jones facevano una comparsata, ma i rapporti più stretti della protagonista erano quelli con amici che tracannavano chardonnay. Facendo un salto ancora più indietro, a nessuno importava niente dei genitori di Vivian in Pretty woman. E dal 2000 al 2010, incontrare i genitori era un fatto così insolito da meritare un’intera trilogia. Oggi è più o meno indispensabile.

Come i geriaction, le commedie reumatiche suggeriscono che gli attori più giovani non hanno il potere delle star della generazione precedente, e che il pubblico non è interessato a loro, a meno che non indossino costumi da supereroi. Ma la trasformazione dei protagonisti di questo genere potrebbe anche essere il risultato di un’economia in crisi. Oggi è più difficile trasferirsi in una grande città, trovare un lavoro e girovagare senza meta come facevano i personaggi di Curtis e Apatow. È più probabile che i millennial siano bloccati a casa con le loro famiglie.

Per quanto deprimente possa essere, almeno gli spettatori giovani possono sperare nelle stravaganti avventure amorose che, a quanto sembra, li aspettano a cinquant’anni d’età. Il resto di noi può sognare il giorno in cui i personaggi di Hugh Grant e Kristin Scott Thomas si ritroveranno in un sequel di Quattro matrimoni e un funerale. L’unica domanda è cosa ne penseranno i loro genitori. ◆ ff

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Questo articolo è uscito sul numero 1497 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati