Il cambiamento climatico sta aumentando la frequenza e l’intensità dei periodi di siccità in tutto il mondo. Questo fenomeno non è dovuto solo all’alterazione delle precipitazioni, ma anche all’aumento della domanda evaporativa dell’atmosfera.
La domanda evaporativa è essenzialmente una misura della “sete” dell’atmosfera, cioè della sua capacità di assorbire acqua dal suolo e dalla vegetazione, e dipende da una serie di fattori come temperatura, umidità, vento e radiazione solare.
Valutare con precisione la domanda evaporativa è molto complesso, e finora gli studi sulla siccità si sono concentrati soprattutto sulle precipitazioni.
Ma una ricerca pubblicata su Nature ha sviluppato un set di dati dettagliato sui periodi di siccità in tutto il mondo tra il 1901 e il 2022, mostrando che il ruolo della sete atmosferica è più importante di quanto si pensasse.
I dati evidenziano un aumento dell’intensità degli episodi di siccità a partire dal 1981, che secondo gli autori può essere attribuito per il 40 per cento alla domanda evaporativa.
Tra il 2018 e il 2022 le aree colpite dalla siccità sono aumentate del 74 per cento rispetto ai 36 anni precedenti. L’aumento della domanda evaporativa avrebbe contribuito per il 58 per cento.
Gli effetti di questo fenomeno sono più evidenti in alcune regioni, come gli Stati Uniti occidentali, l’Asia centrale, l’Australia e parti dell’Africa e del Sudamerica, e sono destinati a intensificarsi con il cambiamento climatico.
Gli autori dello studio sottolineano l’urgenza di condurre ulteriori studi basati su intervalli di tempo più ridotti, che potrebbero aiutare a prevedere con più precisione i periodi di siccità e migliorare la preparazione.
Questo testo è tratto dalla newsletter Pianeta.
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