Da un po’ di tempo i siti della maggior parte di giornali e riviste, nelle sezioni “immagini” o “multimedia” invitano i lettori a spedire le loro fotografie per metterle online.
Qualcuno potrebbe dire che si tratta solo della versione web di quello che è apparso su alcuni supporti cartacei, dopo che il digitale ha messo la produzione delle immagini alla portata di tutti.
È vero, ma dietro questa offerta, in apparenza generosa, si profila un interrogativo, o piuttosto un’assenza di interrogativi. Ed è ancora più inquietante che spesso l’alternativa è la ricerca di immagini gratuite (o a pagamento) su siti specializzati come Flickr.
Che il lettore o l’appassionato abbiano talento non è impossibile né scandaloso, ma osservando i portfolio che ci permettono di scoprire quello che è stato inviato e che è stato scelto per essere mostrato, ci si può chiedere quali siano i criteri di questa selezione, che non sono mai precisati.
E quando ci si rende conto che la maggior parte delle immagini ritenute degne di essere pubblicate somiglia a delle cartoline, ci si stanca di queste fotografie che spesso sono associate a concorsi a premi, a un’estetica dozzinale.
Fare appello al lettore può avere un significato, ma solo se accompagnato da un valido lavoro redazionale, da criteri di scelta esplicitamente indicati. Altrimenti si tratta solo di insipida decorazione e di populismo strisciante.
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