07 ottobre 2020 15:44

Giampiero Calapà
A un passo da Provenzano. Una storia nascosta nella trattativa stato-mafia
Utet, 176 pagine, 16 euro

Nel 2006, mettendo fine a una latitanza di quasi quarant’anni fu arrestato Bernardo Provenzano. Negli anni ottanta, insieme a Totò Riina il boss aveva scatenato una sanguinosa guerra di mafia per portare il suo clan a dominare cosa nostra e nel decennio successivo aveva comandato, prima gli attentati contro magistrati, politici e cittadini, poi la “strategia della sommersione” volta a distogliere l’attenzione dalla mafia per favorire la ripresa degli affari. In questo libro Giampiero Calapà, giornalista del Fatto Quotidiano, racconta come si sarebbe potuto catturare il “capo dei capi” almeno una decina d’anni prima.

La fonte è l’ispettore Alessandro Scuderi, in servizio a Palermo e a Catania negli anni della violenza mafiosa. Scuderi indagò su Luigi Ilardo, boss mafioso in conflitto con Provenzano, pentito e poi ucciso nel 1996. Grazie a una fonte affidabile, riuscì a ottenere, fin dal 1997, importanti informazioni sul luogo in cui si trovava Provenzano nonché un suo identikit molto più somigliante degli altri in circolazione. Quando rivelò ai suoi superiori ciò che sapeva, fu invitato a occuparsi di altro. Con stile asciutto, attraverso salti in avanti e flashback, Calapà racconta questa storia, soffermandosi sul carattere dei suoi protagonisti e sul contesto politico in cui si svolse, segnato dalle trattative tra mafiosi e settori del governo.

Questo articolo è uscito sul numero 1378 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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