05 maggio 2010 00:00

Laurence Cossé, La libreria del buon romanzo

e/o, 402 pagine, 18,00 euro

Michèle Petit, Elogio della lettura

Ponte alle Grazie, 172 pagine, 14,00 euro

Si moltiplicano i libri che parlano della lettura, in un periodo in cui essa è sottoposta a mutazioni violente. Quelli che fanno i libri – scrittori, editori, librai e dintorni – e quelli che li leggono vivono un comune bisogno di esaltare la merce o la sua fruizione. Per i secondi si tratta di bisogno di consolazione e di fuga dalla solitudine nell’immaginario, per i primi di calcolo economico.

Nel caso del romanzo della Cossé, la difesa del libro è fatta in modo divertente, dentro un gioco poliziesco intorno a una libreria molto ideale… L’editore, e/o, mira a ripetere il successo dell’Eleganza del riccio, Voland propone un’ennesima Nothomb che vorrebbe sorprenderci con la storia di una scrittrice molto anomala (Il viaggio d’inverno), Einaudi insiste con l’onnivoro bibliomane topo Firmino, e via dicendo.

E si moltiplicano anche festival di libri d’ogni sorta. Esce per fortuna anche un saggio – agile, sveglio, chiaro, di competenza non occasionale e di riflessione non frivola e che appassiona più di un romanzo: è l’Elogio della lettura di un’antropologa che vede la lettura come “costruzione del sé”, oltre la “comunicazione”. Perché “più siamo capaci di dare un nome a ciò che viviamo, più siamo capaci di viverlo, e di cambiarlo”.

Internazionale, numero 845, 7 maggio 2010

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it